pianificazione urbanistica – destinazione produttiva – localizzazione industrie insalubri di prima classe – illegittimità di divieto generalizzato
Il TAR Brescia, accogliendo con una recente sentenza le tesi prospettate da questo Studio, ha sancito l’illegittimità di una pianificazione territoriale che preveda il divieto generalizzato della localizzazione sul territorio comunale delle industrie insalubri di prima classe. La verifica circa la possibilità di inibirne l’insediamento deve essere eseguita caso per caso con valutazione dell’effettivo impatto ambientale da parte delle autorità competenti, tenendo conto anche dei progressi tecnologici e delle misure di mitigazione in concreto adottabili (TAR Lombardia, Brescia, n. 702 depositata in data 6.8.2024).
Read MoreEDILIZIA ED URBANISTICA – PERMESSO DI COSTRUIRE – SILENZIO ASSENSO – PRESUPPOSTI – DECORSO DEL TEMPO
Secondo la più recente giurisprudenza amministrativa, ai sensi dell’art. del D.Lgs n. 380/2001, anche ove l’attività oggetto del permesso di costruire richiesto non sia conforme alle norme, si configura la formazione del silenzio assenso, vista la natura stessa dell’istituto; il silenzio assenso si forma per il solo fatto dell’inutile decorso del termine prefissato per la pronuncia espressa dell’amministrazione comunale. Infatti, la tesi per cui, oltre a ciò, sarebbe necessario che la parte istante dia prova della sussistenza di tutti i requisiti soggettivi ed oggettivi ai quali è subordinato il rilascio del titolo edilizio risulta, allo stato mutato, alla luce della più recente giurisprudenza del Consiglio di Stato (così: Tar Campania, Napoli, sez. VI, 29 Febbraio 2024, N. 1388; Cons. St. 4 Settembre 2023, n. 8156).
Read MoreESPROPRIAZIONE E URBANISTICA – REITERAZIONE VINCOLI ESPROPRIATIVI – MOTIVAZIONE SPECIFICA
Il TAR Palermo ribadisce che vincoli urbanistici, decaduti per effetto del decorso del termine di legge, possono essere legittimamente reiterati solo se la scelta della P.A. sia corredata da congrui e specifici elementi oggettivi sull’attualità della previsione, a seguito di una nuova ed adeguata comparazione degli interessi pubblici e privati coinvolti, e con motivazione delle scelte urbanistiche, tanto più dettagliata quante più volte viene ripetuta la reiterazione del vincolo.
In particolare non possono non essere indicati, a pena di illegittimità:
a) le ragioni che hanno impedito la realizzazione dell’opera a cui l’esproprio è preordinato, b) azioni e atti volti ad evitare che la situazione si riproponga, c) ragioni in ordine alla insussistenza di possibili alternative d) persistenza delle ragioni di interesse pubblico sottese alla necessità di reiterare il medesimo vincolo (TAR SIcilia, Palermo, sez. II, 15 febbraio 2024 n. 591; così anche G.A.R.S., 5 giugno 2023 n. 394 e 28 marzo 2022, n. 383).
Read MoreESPROPRIAZIONE – MODALITA’ DI ACQUISTO DELLA PROPRIETA’ – VERBALE AMICHEVOLE DI ACCORDO NON COSTITUISCE MODO DI ACQUISTO DELLA PROPRIETA’
Specifica il Consiglio di Stato che, in materia di espropriazione per pubblica utilità, deve escludersi la possibilità di qualificare come “cessione volontaria” il c.d. “verbale di amichevole accordo” tra Amministarzione Pubblica e privato, il quale va qualificato come mero atto di accettazione dell’indennità provvisoria; la cessione volontaria, invece, si configura come contratto avente ad oggetto il trasferimento della proprietà; il suddetto “verbale di amichevole accordo” non è, pertanto, atto idoneo ad assurgere a modo di acquisto della proprietà in sede di procedimento ablatorio; ciò perchè il nostro ordinamento costituzionale (art. 42, co. 2, Cost.) – nel riconoscere e garantire il diritto di proprietà – demanda alla legge i suoi modi tipici di acquisto. (Cons. St., Sez. IV, 29 dicembre 2023, n. 11348 ).
Read Morepermesso di costruire in zone vincolate – silenzio assenso in presenza di autorizzazione paesaggistica
Secondo una recente sentenza del Consiglio di Stato, qualora il proprietario di un immobile sia già in possesso di autorizzazione paesaggistica e richieda il relativo permesso di costruire, opera l’istituto del silenzio assenso previsto dal DPR n. 380/2001 e l’Amministrazione Comunale non può negare l’attestazione della formazione del silenzio assenso stesso (Cons. St., sez. IV, 21.11.2023, n. 9669).
Read MoreORDINANZA DI RIMOZIONE RIFIUTI E SOGGETTO CHIAMATO ALL’EREDITA’
Secondo il TAR Catania è illegittima, per insussistenza dei presupposti di legge e per difetto di legittimazione passiva, l’ordinanza che impone la rimozione di rifiuti su terreno privato ex art. 192, d.lgs. 3 aprile 2006 n. 152, emessa nei confronti dell’erede pro quota del proprietario del terreno, che non ha mai accettato espressamente l’eredità; non rileva l’iscrizione della denuncia di successione nei registri immobiliari, in quanto, in assenza di accettazione, non è sufficiente la qualità di ‘chiamato all’eredità’ per poter affermare che il destinatario dell’ordinanza sia qualificabile come comproprietario del terreno interessato (TAR Sicilia, Catania, Sez. II, 5 luglio 2023 n. 2086).
Read MoreABUSO EDILIZIO IN ZONA VINCOLATA. AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA ‘IN SANATORIA’. L’OBBLIGO DI COMUNICAZIONE DEI MOTIVI OSTATIVI EX ART. 10 – BIS L N. 241/90 E’ RIFERIBILE AL PARERE VINCOLANTE DELLA SOPRINTENDENZA E NON SOLO AL DINIEGO FINALE
Con una recente sentenza, il TAR di Brescia -nel ribadire l’immediata impugnabilità degli atti endoprocedimentali laddove comportino un arresto della procedura- ha deciso di aderire alla tesi interpretativa secondo la quale il preavviso di rigetto deve essere reso prima dell’espressione del parere negativo definitivo della Soprintendenza (e non solo prima del diniego definitivo, che risulta vincolato al parere della Soprintendenza stessa); trattasi, infatti, di istituto di applicazione generale ed, inoltre, è proprio il parere negativo della Soprintendenza l’atto di contenuto sostanzialmente decisorio rispetto al quale l’adempimento prescritto dall’articolo 10 bis della legge 241/1990 consente all’interessato di fornire il proprio contributo partecipativo al fine di superare la posizione ostativa all’accoglimento della sua istanza di accertamento di compatibilità paesaggistica (T.A.R. Lombardia, Brescia, sez. I, 23 dicembre 2022, n. 1360).
Read MoreDIRITTO AMMINISTRATIVO – AMMISSIBILE LA VALUTAZIONE POSTUMA DI COMPATIBILITA’ PAESAGGISTICA PER ABUSI ANTE 2006
Una recente decisione del TAR Lombardia, Sez. Brescia (n. 1220/2022 pubblicata il 2.12.2022), con una motivazione articolata e puntuale riconosce che la sanatoria paesistica è possibile per gli abusi ante 2006, in quanto si tratta di abusi ai quali si applica il regime più favorevole in vigore prima delle modifiche introdotte dall’art. 27 comma 1 del Dlgs. 157/2006. La disciplina della sanatoria rimane infatti ancorata al momento storico della realizzazione delle opere abusive. L’ancoraggio alla disciplina anteriore discende dalla considerazione che le norme sulla sanabilità degli abusi paesistici hanno natura sostanziale, in quanto attengono al patrimonio giuridico incorporato nel fondo al momento della trasformazione non assentita. Per il principio di certezza del diritto, devono quindi rimanere applicabili anche nel successivo e più severo regime sanzionatorio (v. TAR Brescia Sez. II 8 luglio 2013 n. 650).
Read MoreAUTORIZZAZIONE EX ART 208 PER TRATTAMENTO RIFIUTI. EFFICACIA LIMITATA NEL TEMPO DELLA VARIANTE URBANISTICA
Recentemente il TAR Lombardia, Sez. Milano ha affermato che la variante urbanistica connessa all’autorizzazione ex art. 208 del T.U sull’Ambiente ha validità limitata al tempo di efficacia della autorizzazione stessa.
Pur se tale cicostanza non emerge espressamente dal testo della norma, secondo il giudice amministrativo, si rinvengono nel sistema una serie di indici che inducono a qualificare come temporanea e provvisoria la variazione dello strumento urbanistico, ancorandone la durata a quella del presupposto provvedimento autorizzatorio, alla cui scadenza deve ritenersi automaticamente ripristinata la previgente destinazione urbanistica dell’area con tutte le connesse conseguenze (TAR Lombardia, Milano, sez. III, del 24 gennaio 2022, n. 155)
EDILIZIA E URBANISTICA – TRASLAZIONE SEDIME EDIFICIO -DIFFORMITA’ – VARIAZIONE NON ESSENZIALE
EDILIZIA E URBANISTICA – TRASLAZIONE SEDIME EDIFICIO -DIFFORMITA’ – VARIAZIONE NON ESSENZIALE.
Una recente sentenza del TAR Brescia, afferma che la mera traslazione del posizionamento di un edificio espressamente previsto dalla pianificazione generale e di dettaglio in zona completamente urbanizzata non configura un’ipotesi di lottizzazione abusiva, ma, al più, di variazione essenziale ai sensi dell’art. 32 del DPR 380/2001, che, alla lettera c) richiama proprio la “localizzazione dell’edificio sull’area di pertinenza”; la norma regionale lombarda non contiene analogo inserimento tra le variazioni essenziali, per cui in Regione Lombardia, la mera traslazione del fabbricato si deve configurare come una “difformità parziale” (TAR Lombardia, Brescia, Sez. II, 30 dicembre 2021, n. 1146).
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