AMBIENTE. RIFIUTI. ORDINE DI RIMOZIONE. PROPRIETARIO NON RESPONSABILE. RECINZIONE
Il Consiglio di Stato ha recentemente ribadito che la legittimità dell’ordine di rimozione di rifiuti abbandonati (ai sensi dell’art. 14, comma 3, d.lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 e dell’odierno art. 192, comma 3, d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152) nei confronti del proprietario del suolo è necessario il previo accertamento a suo carico dell’elemento soggettivo del dolo o della colpa nello sversamento dei rifiuti stessi. In particolare, se responsabili sono soggetti terzi, la circostanza che le aree non siano recintate non costituisce di per se indice di negligenza nella vigilanza sul fondo da parte del proprietario; infatti, la recinzione del fondo non è un obbligo, bensì una facoltà (ossia un agere licere) del dominus e, quindi, la scelta di non realizzarla non può tradursi in un fatto colposo (art. 1127, comma 1, c.c.) o in un onere di ordinaria diligenza (art. 1227, comma 2, c.c.), che circoscrive (recte, elide) il diritto al risarcimento del danno (Cons. St. , sez. IV, 3 dicembre 2020, n. 7657)
Read Morerifiuti – bonifica – applicabilità retroattiva delle disposizioni relative a misure di prevenzione e riparazione
Il TAR Toscana afferma che le misure di prevenzione e riparazione contemplate dal d.lgs. 152/2016 sono applicabili anche nei confronti del responsabile dell’inquinamento per eventi verificatisi anteriormente anteriormente all’entrata in vigore della normativa medesima e del d.lgs. n. 22/1997, e tanto perché l’inquinamento dà luogo ad una situazione di carattere permanente, che perdura fino a che non ne sono rimosse le cause. In tal modo non si fa applicazione retroattiva della legge: questa viene applicata ad un fatto rilevato durante la sua vigenza al fine di far cessare gli effetti di una condotta omissiva a carattere permanente. La fattispecie dell’inquinamento non ha carattere istantaneo ma perdurante quanto ai suoi effetti e, quindi, la normativa successiva al verificarsi della causa del medesimo ben può essere applicata ad una fattispecie rilevata posteriormente, al fine di eliminarne gli effetti (TAR Toscana, Sez. II, 3 novembre 2020, n. 1348 ).
Read MoreRIFIUTI – INQUINAMENTO – OBBLIGHI DI BONIFICA – TRASMISSIONE AGLI EREDI -LEGITTIMITA’
il TAR Piemonte, ha recentemente affermato che l’obbligo di bonifica, ricostruito dalla giurisprudenza come obbligo positivo e permanente di ripristinare l’ambiente danneggiato, è trasmissibile mortis causa, in qunato si tratta di situazione assimilabile alla già ritenuta trasmissibilità agli eredi degli obblighi di ripristino in materia edilizia. Si afferma che la ratio normativa è quella di far gravare su colui che ha beneficiato economicamente di una attività nociva i costi del ripristino; risulta, quindi, coerente che gli eredi, che -a loro volta- beneficiano in via successoria dei profitti tratti dall’attività inquinante ne sopportino relativi i costi, potendo questi sempre essere circoscritti al limite del loro arricchimento con l’accettazione con beneficio di inventario. (TAR Piemonte, Sez. I, 31 ottobre 2020, n. 653 )
Read MoreAmbiente – inquinamento – Interventi di bonifica assunti volontariamente – gestione di affari altrui
Il TAR Lombardia torna sull’argomento dei lavori di bonifica assunti dal soggetto non responasbile dell’inquinamento. L’intervento di bonifica (ma anche quelli di messa in sicurezza di emergenza e ripristino ambientale) assunto volontariamente ai sensi dell’art. 245 comma 1, nonché dell’art. 252 comma 5, del Dlgs. 152/2006, costituisce una gestione di affari altrui, che, in applicazione analogica della norma generale ex art. 2028 c.c., deve essere portata a compimento, o comunque proseguita finché l’amministrazione non sia in grado di far subentrare l’autore dell’inquinamento. Lo stesso vale anche se l’assunzione dell’intervento di bonifica da parte del proprietario incolpevole o di altri soggetti sia avvenuta ai sensi dell’art. 9 del DM 25 ottobre 1999 n. 47 (TAR Lombardia, Milano, Sez. III, 7 ottobre 2020, n. 1280)
Read MoreBonifica – rapporto tra potere provinciale e ordinanza sindacale contingibile e urgente
Il TAR Milano ha recentemente ribadito che, in linea di principio, è illegittimo l’utilizzo dello strumento dell’ordinanza contingibile e urgente sindacale per la bonifica di siti inquinati, poiché il legislatore ha individuato nel ‘codice dell’ambiente’ una specifica competenza in capo all’Amministrazione provinciale, la quale deve provvedervi con gli strumenti previsti dall’ordinamento di settore; l’ordinanza sindacale contingibile ed urgente si pone astrattamente quale strumento di potenziale elusione della disciplina dettata dal codice dell’ambiente; questo, individua una specifica competenza e procedura in materia di bonifica di siti inquinati; queste non possono essere eluse dal potere sindacale extra ordinem, che ha valore ‘residuale’ ed è inidoneo a superare procedure tipizzate e poteri prestabiliti dal legislatore (TAR Lombardia, Milano, Sez. III, 7 ottobre 2020, n. 1810)
Read Morefonti rinnovabili – concessioni di derivazione idrica – giurisdizione
Una recente sentenza del TAR Brescia, con riferimento al necessario parere della Soprintendenza, conferma che l’incidenza diretta del provvedimento amministrativo sul regime delle acque pubbliche, che radica la giurisdizione di legittimità del Tribunale superiore delle acque pubbliche, è configurabile sia quando l’atto provenga da un organo amministrativo preposto alla cura di pubblici interessi in tale materia e costituisca una manifestazione dei poteri attribuiti a tale organo per vigilare o disporre in ordine agli usi delle acque, sia quando detto atto, ancorché proveniente da organi dell’Amministrazione non preposti alla cura degli interessi del settore, finisca tuttavia per incidere immediatamente sull’uso delle acque pubbliche, in quanto interferisca con i provvedimenti relativi a tale uso, autorizzando, impedendo o modificando i lavori relativi; di conseguenza appartiene alla giurisdizione del suddetto Tribunale la definizione della controversia avente ad oggetto il parere negativo della Soprintendenza nella richiesta di concessione di derivazione di acqua pubblica per la realizzazione di un impianto idroelettrico (TAR Lombardia, Brescia, Sez. I, 24 settembre 2020, n. 658).
Read MoreInquinamento – Bonifica – obblighi del proprietario non responsabile che abbia volontariamente attivato la procedura.
Secondo una recente decisione del Consiglio di Stato il proprietario, ancorché non responsabile dell’inquinamento, che abbia attivato volontariamente gli interventi di messa in sicurezza, di bonifica e di ripristino ambientale è obbligato a portare a termine l’intervento (Consiglio di Stato, Sez. IV, 7 settembre 2020, n. 5372)
Read MoreAMBIENTE E RIFIUTI – ORDINANZA DI RIMOZIONE EX ART. 192 – OBBLIGO DI COMUNICAZIONE PREVENTIVA AI DESTINATARI
E’ illegittima, l’ordinanza comunale con la quale viene ingiunto al proprietario di un terreno inquinato, di rimuovere rifiuti dal medesimo terreno, ove sia stata adottata in assenza di previa comunicazione di avvio del procedimento amministrativo ex art. 7 L. n. 241 del 1990; infatti, l’ordinanza di rimozione di rifiuti abbandonati ex art. 192, comma 3, del d.lgs. n. 152 del 2006 deve essere preceduta dalla suddetta comunicazione, essenod rilevante l’apporto procedimentale che i destinatari possono fornire, quanto meno in riferimento all’accertamento delle effettive responsabilità per l’abusivo deposito dei rifiuti, non vertendosi, peraltro, inipotsidi contingibilità ed urgenza (TAR Lazio, Roma, Sez. I Stralcio, 19 agosto 2020, n. 9258).
Read MoreContributi GSE fotovoltaico, risarcimento danni, giudice competente
Il Giudizio riguardante i danni derivati dall’esclusione, anche per motivi procedimentali, dai benefici derivanti dall’attivazione di un impianto fotovoltaico, disposta dal Gestore dei servizi energetici, è devoluta alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, ai sensi dell’art. 133, comma 1, lett. o), cod. proc. amm., poiché riguarda un provvedimento concernente la produzione di energia adottato da un soggetto titolare di funzioni pubblicistiche. (Cass. Civv, SS UU, ordinanza 30 aprile 2019, n. 11509)
Read MoreModifiche non coincidenti con istanza di modifica presentata, potere di riesame periodico, legittimità
Il Tar Brescia ha recentemente affermato che nel corso di una procedura di modifica dell’Autorizzazione Integrata Ambientale avviata a istanza di parte ai sensi dell’art. 29-nonies del Dlgs. 152/2006 l’amministrazione ha il potere di effettuare valutazioni autonome sulle componenti dell’impianto, pur se non interessate dal progetto di modifica. Ciò rappresenta una manifestazione del potere di riesame periodico, da esercitare necessariamente nelle ipotesi di cui all’art. 29-octies del Dlgs. 152/2006, ma utilizzabile in via generale nell’ambito della funzione di vigilanza e controllo sull’AIA (TAR Lombardia, Brescia, Sez. I, 21 Marzo 2019, n. 265).
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